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PROTOTIPO TPR 2800


 

    

La motrice 2800, capostipite dell'omonima serie, nasce nel 1958 dall'unione di due tram serie 2100, (2145 e 2163), e subisce nel 1980 una completa revisione come tutte le altre componenti della serie 2800-2857.
La sua storia prende un binario differente alla fine del 1985, quando viene scelta per essere modificata nel primo protopito di tram a pianale parzialmente ribassato. La vettura viene trasferita alle officine della Fiat Ferroviaria a Savigliano (CN), oggi divenuti Alstom.
Là le semicasse vengono pesantemente modificate e il piano d'ingresso viene abbassato fino a 34 cm da terra (contro quasi il metro di altezza precedente). Lo snodo viene completamente rivoluzionato grazie ai progetti dell'ingegner Losa, che ha studiato un carrello con ruote folli (ovvero non motorizzate) prive di assali. L'ingombro interno risulta così essere minimo a vantaggio della capienza e dell'accessibilità per i passeggeri.

Il nuovo snodo produce però diverse conseguenze: innanzitutto le ruote sono prive di motori e ciò rende il tram più lento e meno performante delle "2800" tradizionali, in secondo luogo, l'assenza di un carrello tradizionale, riduce la resistenza ai carichi, messa a dura prova dall'aumentare della capienza del tram (ufficialmente di soli 4 unità maggiore rispetto alle "2800" non modificate, in pratica molto di più).
Chiaramente l'innovazione tecnica del pianale parzialmente ribassato è di gran lunga più importante degli ovvi difetti intrinsechi di qualunque prototipo ed i risultati ottenuti, permetteranno la realizzazione delle motrici serie 5000, la cui struttura e disposizione degli interni, poco si differenzia da quelle della 2800.
La 2800, infatti, si presentava con un pavimento in gomma grigia, sedili in plastica imbottiti, identici a quelli arancio scuro delle 7000 (saranno successivamente sostituiti con altri di una tonalità arancione più chiara), le 4 porte disposte nella parte centrale ribassata e gli interni rivestiti da un laminato grigio chiaro.
Esternamente la Fiat aveva dotato la 2800 di una livrea rosso-crema (in cui l'ATM aggiunse la fascia araldica giallo-blu all'arrivo della motrice a Torino) e la presa di corrente era l'asta. Sulla fiancata, sopra le porte, una grande scritta dipinta, promuoveva l'innovativo pianale ribassato. Il marchio Fiat, stile anni '80, fa capolino sulla testata: la 2800 sarà l'unica della serie ad esporre questo fregio.
Un'altra innovazione della 2800 era la banalizzazione delle porte. A differenza degli altri tram della serie, sulla 2800 non c'erano distinzioni tra entrate ed uscite, le porte erano tutte identiche: il pianale ribassato permetteva un incarrozzamento più rapido e la disposizione delle porte, rendeva inutile qualunque tentativo di incanalamento dei flussi salita/discesa dei passeggeri.

Intorno al 1990, quando già le prime 5000 erano state consegnate ed avevano rubato la scena alla 2800, la tradizionale e meno appariscente colorazione arancio ministeriale sostituisce quella rosso-crema. Pochi mesi dopo, anche il pantografo fa la sua apparizione, in sostituzione dell'asta, dismessa a Torino nel settembre 1991. La colorazione arancione, però, non soddisfa l'ATM, che la modifica con l'aggiunta di una banda bianca per la zona centrale ed il grigio per il tetto e l'imperiale.

Il tram presta servizio sulla linea 4, linea sempre all'avanguardia. La si incontra fissa sul turno 18, unico turno gestito dal deposito Tortona (il resto della linea 4 usciva dal deposito Venaria) Col passare degli anni, i problemi del carrello centrale si fanno sempre più insostenibili e la motrice viene gradualmente accantonata.

Nel 2000 se ne decide, purtroppo, la demolizione.

 DATI TECNICI (fonte FIAT Ferroviaria)

Anno di costruzione: 1985 
Anno di demolizione: 2000 
La motrice è stata realizzata assemblando nel 1958 le vetture 2145 e 2163 (serie 2100) costruite nell'anno 1935; è stata revisionata e modificata nel 1980

CARATTERISTICHE PRINCIPALI
- tara (compreso conducente): 27.400 Kg
- velocità max: 40 km/h
- alimentazione: 550 Vcc
- organo di presa corrente: asta (1985-1991), pantografo (1991-2000)

CASSA
- carrozzeria: FIAT FERROVIARIA SAVIGLIANO
- colore: rosso e crema (1985-1990), poi arancio (1990-2000)
- lunghezza: 21.465 mm
- larghezza: 2.200 mm
- sbalzo anteriore: 3.420 mm
- sbalzo posteriore: 3.245 mm
- altezza: 3.216 mm
- altezza pavimento dal p.d.f. min: 340 mm
- altezza pavimento dal p.d.f. max: 995 mm
- numero porte a libro: 4

ORGANI DI CORSA 
- scartamento: 1.445 mm
- rodiggio: Bo + 2 + Bo
- tipo carrello motore: FIAT MONCENISIO
- passo carrello motore: 1.625 mm
- tipo di trasmissione ingranaggi: denti diritti
- tipo ruote: elastico
- diametro ruote a nuovo: 680 mm
- diametro ruote a max usura: 620 mm

TRAZIONE 
- numero motori: 4
- avviamento: reostatico con inseritore
- controller di manovra: tipo PN 12 a 6 posizioni di serie e 6 di parallelo

FRENO E IMPIANTO PNEUMATICO
- freno di servizio: elettropneumatico
- freno di emergenza: elettrico e/o elettropneumatico più pattini elettromagnetici
- freno di stazionamento: meccanico
- motocompressore: CGE - CP 25 oppure W - DH 10

CAPACITA' POSTI PER PASSEGGERI
- posti a sedere: 43
- posti in piedi: 130
- posti di servizio: 1
- posti totali: 174

GALLERIA FOTOGRAFICA


La 2800 come si presentava in origine


La 2800 agli inizi del 1980, poco dopo il rifacimento della carrozzeria


La 2800 nuova di zecca, ancora priva di fascia araldica, ed insegne ATM, sosta sui binari ferroviari di fronte agli stabilimenti Fiat Ferroviaria a Savigliano (oggi Alstom).


Dettaglio della giostra centrale della 2800 a pianale ribassato


Le Vallette, capolinea linea 3 (foto archivio GTT)


La 2800 al capolinea del 4 in piazza Caio Mario a fine anni '80 (foto Kaiblinger)