SVILUPPO
DEL TRASPORTO URBANO A TORINO
Sviluppo e consolidamento dell'ATM (1922-1945)
Negli anni successivi al riscatto della rete l'ATM si trova a dover fronteggiare una serie di complessi problemi che vanno dalla razionalizzazione dei percorsi a questioni tecniche dovute alla difformità del materiale.
Nel settembre del 1923 entra in funzione la prima linea tranviaria frutto della fusione di due linee appartenenti alle differenti reti: è la "18" da borgata Monte Rosa a piazza Carducci.
Questo primo periodo di trasformazione può dirsi praticamente concluso nel 1928, anno in cui si comincia ad ottenere una corretta gestione del servizio: il parco rotabile è omogeneo, vi è stato il riordino delle linee (22 linee per 130 km), con un generale snellimento, soprattutto nelle zone periferiche e mediane.
II 1928 è importante anche per l'attivazione, dal mese di gennaio in via sperimentale, delle prime linee servite con autobus: tali linee si sviluppano su percorsi periferici e precollinari (linee 51-5253) per una lunghezza d'esercizio complessiva di 10 km., e forniscono buona prova soprattutto in funzione della loro flessibilità. Il decennio precedente alla guerra è importante, sia dal punto di vista tecnico che logistico-gestionale.
Infatti, mentre vengono sperimentate ed utilizzate nuove motrici, sovente d'avanguardia, si affronta il problema di servire meglio, oltre le crescenti aree periferiche, anche gli insediamenti industriali (perfezionamento del servizio di collegamento operaio con la FIAT) e si riesce ad operare un buon miglioramento nella zona centrale, decongestionando alcune vie ormai sature e impostando così la rete che giungerà, nelle linee essenziali della parte su rotaia,, fino agli anni '60. Nel 1940 la lunghezza d'esercizio è di km. 192,500 (la popolazione ha raggiunto nel frattempo le 708.000 unità).
Il secondo conflitto mondiale, tronca bruscamente tutte le iniziative di un'ATM in piena attività, lasciandole, nel 1945, un'eredità disastrata.
Nel campo dei trasporti suburbani si procede, in questo periodo, ad un ampio piano di miglioramenti e trasformazioni nei collegamenti che, in funzione dei flussi pendolari, si dipartono a raggiera della città.
Un forte salto di qualità è attuato con la sostituzione della trazione a vapore con la trazione elettrica (anni 1929-1934). L'Amministrazione Comunale interviene in prima persona anche in questo campo, associandosi alla Società Torinese Ferrovie Economiche, che gestisce le linee per Stupinigi e Orbassano-Giaveno, formando una Società denominata dapprima ETOS, poi SATTO (Società Anonima Torinese Tranvie Ovest) e quindi SATTI (Società Anonima Tranvie Intercomunali), avente come unico azionista il Comune di Torino, che, nel 1937, rileva dalla vecchia "Belga" anche le linee per Chivasso-Brusasco, per Poirino e per Settimo, formando la base dell'attuale rete.
Anche se non pertinente al tema trattato, è da ricordare lo sforzo fatto dalla SATTI, durante il conflitto, per provvedere allo "sfollamento" della popolazione torinese in situazioni di grave emergenza.
La
rete complessiva nel 1922, anno dell'acquisizione da parte di Atm dell'intera
rete. In rosso la rete Atm, in blu le linee private (la cinta daziaria del 1912
è indicata in giallo)