Un’opera d’arte su rotaia

Pubblicità, Serie 6000

Per la prima volta incontriamo una pellicolatura integrale di un tram serie 6000 che non è una pubblicità: le fiancate tappezzate di lettere dell’alfabeto rielaborate dall’artista Lorenzo Marini, esponente della Type Art non pubblicizzano nulla ma sono un messaggio di bentornato: “un alfabeto dove non c’è nulla da leggere – dice Marini –: perché sei tu stesso l’alfabeto e l’occhio andrà a cercare l’iniziale del proprio nome mentre si è in procinto di salire a bordo. Quelle lettere scendono come neve a lanciare un messaggio: siamo stati chiusi in casa per tanti giorni, ma anche Torino, la città, è una grande casa e il tram ora la attraversa per darci il bentornati“. L’installazione artistica si chiama “Dynamic Type” con “A” colorate, “B” scomposte, “Q” di uova e bacon, “U” trasformate in fusilli e “Z” che sono tagli, una rielaborazione di tutte le lettere dell’alfabeto, fino a farne un patchwork di immagini giocose e scrittura creativa che rallegra la vista.

 Nella pagina seguente altre immagini…

Dopo aver viaggiato su un tram tipo 4900 a Milano, la sua “Dynamic Type” approda anche a Torino, in un tour che proseguirà poi per Roma e Firenze. Le lettere, in questo caso, simboleggiano i nomi delle persone che ripopolano le città e che ricominciano a salire sui mezzi pubblici per attraversare mercati e giardini, entrare nei ristoranti e visitare le mostre.

 

Sono 6 gli alfabeti elaborati, e oltre 150 i simboli grafici con infinite possibilità di combinazione. Continua Marini: “è tempo di pensare al bello. Musei e gallerie sono stati chiusi per mesi e ora potranno accogliere poche persone contingentate. E’ quindi tempo di far rivivere l’arte portandola vicino alle persone, per lasciare il suo ruolo isolazionista ed esclusivo e iniziare a parlare il linguaggio della nostra vita stessa”. Il tram non sarà l’unico protagonista del messaggio “Casa Torino riapre. Bentornati in città”, ma ci saranno anche manifesti pubblicitari affissi in fermata e in altri spazi promozionali, come conclude Marini “questo è anche un omaggio al mezzo pubblicitario che per primo ha animato e colorato le nostre città. Non c’è cosa più triste che un manifesto abbandonato o vuoto. Ecco strade, corsi, viali e vie devono tornare a vivere i loro muri e manifesti con la dinamicità tipica delle realtà urbane”.

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