L’attesa per l’arrivo dei nuovi tram è sempre più impaziente ma ben poco trapela su questi mezzi che promettono di essere molto avveniristici. Rispondiamo qui alle domande più comuni e sfatiamo qualche falsa credenza. Innanzitutto la consegna prevede l’arrivo del primo veicolo (uno solo!) entro la fine dell’anno, se non addirittura a fine novembre, ovvero tra poco più di quattro mesi: considerata la totale assenza di notizie a riguardo il timore di qualche lungaggine si fa sempre più vivo. In ogni caso dopo la consegna del primo veicolo arriveranno gli altri nei mesi a seguire, al ritmo di circa 3 vetture al mese (restiamo su un valore medio, secondo alcune fonti si parla di 2 tram, secondo altri saranno 4). In ogni caso dopo l’arrivo del primo tram non bisogna aspettarsi di vederlo già in servizio dalla settimana dopo! Prima di poter entrare in servizio è ragionevole ipotizzare anche un anno perché saranno necessari tutti i collaudi USTIF per l’omologazione del tram, le prove di circolabilità su tutta la rete, la stesura di un appendice al regolamento tranviario e in ultimo l’istruzione del personale di guida con relativo esame ministeriale per l’estensione dell’abilitazione tranviaria. La tempistica è ricavata guardando cosa è capitato nel 2001/2 con i Cityway monodirezionali (entrati in servizio nel maggio 2002) e quelli bidirezionali (marzo 2003). Quindi difficilmente li vedremo in servizio prima della fine del 2022.
Le vetture saranno ovviamente condizionate, dotate di videosorveglianza e le telecamere sostituiranno anche gli specchi esterni come già avvenuto sui bus BYD K9. Schermi a bordo e display a led permetteranno ai passeggeri di sapere su quale linea si trovano e dove devono scendere.
Ma quale sarà la serie? Lo scorso 22 maggio sulla pagina Instragram legotramditorino è stato pubblicato un modellino realizzato con i mattocini Lego a cui è stata applicata, di fantasia, la matricola 8000: come si dice, talvolta la realtà supera la fantasia…
Riguardo la circolabilità, ricordiamo che saranno monodirezionali, lunghi 28 metri ma con le porte distanti solo 15 metri (come una 5000 circa) e pertanto saranno abilitate tutte le banchine di fermata. La larghezza di 2,40 metri li rende di fatto come le 6000 monodirezionali, con la differenza che potrebbero essere utilizzate su qualunque linea perché avrebbero le fermate già lunghe della dimensione idonea.
Restiamo quindi in trepidante attesa, giusto 20 anni dopo l’ultimo nuovo tram consegnato a Torino.
Lug 21 16