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sulla 2800 a questa pagina |
La serie 2800 ha rappresentato a lungo, malgrado tutti i successivi acquisti di tram, la "spina dorsale" del parco veicoli GTT, con oltre un centinaio di veicoli in servizio, contratti negli anni fino agli attuali circa 70. Ad oggi, 2020, l'usura e l'annunciato arrivo di 70 nuovi tram ne ha provocato una parziale contrazione. A prima vista queste vetture, per molto tempo le più lunghe in circolazione sulla rete di Torino, appaiono tutte uguali sebbene in realtà siano il frutto di complesse rielaborazioni di tram molto più vecchi e diversi tra loro. In particolare questa serie è suddivisa in 2 sottoserie dipendenti dai lotti di produzione: 2800 - 2857 2858 - 2902 La prima serie fu costruita negli anni
1958-1960 dall'accoppiamento di due tram serie 2100 e 2200 costruiti tra gli anni 1933
e 1938 e furono colorati nella livrea verde / avorio, tipica di tutti i
tram dell'epoca. La costruzione fu affidata alle officine Stanga,
Moncenisio e Seac e malgrado i dubbi iniziali riguardanti il reimpiego di
vecchie parti, i "nuovi" tram si presentavano molto bene,
offrivano una ottima accelerazione ed una velocità di punta di 48 Km/h.
Erano dotati di 3 porte (due nella semicassa anteriore ed una in fondo
nella semicassa posteriore), 3 carrelli motore (con un rodiggio di tipo
Bo'Bo'Bo'), i posti a sedere erano 27, perlopiù localizzati nella parte
posteriore. Nella semicassa anteriore i sedili erano solo 6, compreso il
posto del bigliettaio. La porta posteriore era utilizzata per la discesa. Pur essendoci la presenza di 2 agenti a
bordo, l'apertura e chiusura della porta era semiautomatica. Con una leva il manovratore azionava la porta, che a sua volta si
apriva solo se il passeggero era sopra ad una pedana localizzata vicino alla porta. Come il passeggero scendeva dal secondo scalino, la porta si richiudeva alle sue spalle. Era abbastanza pericolosa anche se poco utilizzata. Durante la fase di apertura della porta una spia bianca si accendeva vicino al manovratore. Era l'unica informazione che il manovratore poteva avere poiché quei tram erano sprovvisti di specchietto retrovisore. Se un
passeggero cadeva a terra ne il manovratore né il bigliettaio se ne accorgevano. La seconda serie fu invece costruita interamente dalla Seac (officina sita a Carmagnola, piccolo paese a 20 minuti da Torino) agli inizi degli anni '80 come unione di 2 vetture serie 2500, tram che proprio in quegli anni concludevano la loro cinquantennale carriera. Delle 98 motrici ancora funzionanti, 90 furono utilizzate per la costruzione della seconda sottoserie, mentre le altre 8 ebbero destini diversi (vedere la pagina dedicata alle 2500). Queste motrici furono costruite quasi contemporaneamente alla totale revisione di quelle della prima sottoserie e furono dotate già dall'inizio della nuova livrea arancione (colore introdotto in concomitanza all'introduzione della riscossione a terra). Le nuove 2800 assunsero lo stesso aspetto di quelle vecchie ricostruite, ovvero con la testata non più piatta, finestrini meno squadrati, assenza di medaglione (sostituito dagli indicatori componibili ancora oggi utilizzati) e 4 porte: anteriore e posteriore per la salita, rispettivamente degli abbonati e di coloro che devono convalidare il biglietto, 2 centrali per la discesa. Si decise anche di ridurre la velocità massima a 45 Km/h. Con l'introduzione del pantografo nel 1991 (in sostituzione del trolley), i manovratori ebbero vita più facile in quanto con il trolley, che era posizionato sulla semicassa anteriore, ogniqualvolta vi fosse uno scarrucolamento, dovevano faticare non poco per rimetterlo a posto! A differenza delle 3100, qui la corda che serviva a manovrare l'asta non era posta al fondo del tram, bensì sulla fiancata destra! Attualmente sono utilizzate ogni giorno circa una cinquantina di vetture; purtroppo anche il tempo delle 2800 sta scadendo. L'acquisto dei 70 tram Hitachi Rail (nuovo nome dell'italianissima AnsaldoBreda) prevederà la sostituzione di tutte le vetture tra il 2022 e il 2024, ad eccezione di alcuni esemplari che resteranno preservati come veicoli storici. La 2800 fu modificata durante gli anni '80 e trasformata nel primo prototipo di tram a pianale parzialmente ribassato, l'antenato della serie 5000. Circolò per quasi 2 anni soprattutto sulla linea 4 e si riconosceva da lontano per l'anomala livrea rosso/avorio nonché per le enormi scritte promozionali sulle fiancate. Maggiori informazioni a riguardo sono presenti nella pagina dedicata ai prototipi ed alle vetture speciali. La 2841 è stata protagonista di un grave incidente in
Piazza Bernini dove all'altezza dello scambio che svoltava in corso
Tassoni, si scontrò con un'altra 2800, la 2853, che procedeva nel senso opposto. Lo
scambio si era azionato per errore ed il risultato fu di numerosi feriti
(i più gravi erano i manovratori) ed i due tram molto malridotti. In
particolare la 2841
era semi-distrutta e per molto tempo restò parcheggiata in deposito fino
a quando si decise la ricostruzione come nuovo tram ristorante (in
sostituzione della 2758),
oggi chiamato "Ristocolor". Alla 2841 è dedicata una
pagina speciale di questo sito web. Nel 2011 è stato affiancato da una seconda vettura
ristorante, ricavata dalla 2823. Inizialmente si pensava di utilizzare
la 2848, ma richiedeva interventi lunghi per via dell'accantonamento
tanto che si è puntato ad un tram ancora in servizio. La 2848 sarà
ripristinata ma come motrice di linea in livrea storica. L'utenza vede
questi tram come "vecchi", scomodi per salire e di notte,
troppo rumorosi. D'altro canto però sono apprezzati per il confort
di viaggio e per la comodità dei sedili, che sebbene siano di legno,
sono di gran lunga preferiti a quelli in plastica o in tessuto. |
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DATI TECNICI (fonte GTT) |
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Le motrici della prima sottoserie sono state realizzate assemblando 2 veicoli tranviari della serie 2100 e 2200 costruiti negli anni 1933 - 1938; sono state poi revisionate e pesantemente modificate negli anni 1979 - 1981. Nel 2011 dieci motrici sono state ricondizionate, con banalizzazione delle porte, allargamento della cabina di guida e prima porta ridotta a mono-anta.
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Le motrici della seconda
sottoserie sono state revisionate e trasformate nel 1982
assemblando 2 veicoli tranviari serie
2500 costruiti nel 1932. |
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Anno di costruzione: 1958-1960 CARATTERISTICHE PRINCIPALI - tara (compreso conducente): 28.250 kg - massa complessiva: 39.810 kg - lunghezza fuori tutto: 20.145 mm - raggio medio min. di curvatura: 13.759,5 mm - velocità max: 41 km/h - alimentazione: 550 Vcc - organo di presa corrente: pantografo CASSA - carrozzeria: MONCENISIO - SEAC - colore: giallo - arancio - lunghezza: 19.865 mm - larghezza: 2.200 mm - sbalzo anteriore: 3.420 mm - sbalzo posteriore: 3.245 mm - altezza: 3.216 mm - altezza pavimento dal p.d.f. min: 995 mm - altezza pavimento dal p.d.f. max: 995 mm - numero porte a libro: 4 FRENO E IMPIANTO PNEUMATICO - freno di servizio: elettropneumatico - freno di emergenza: elettrico e/o elettropneumatico più pattini elettromagnetici - freno di stazionamento: meccanico - motocompressore: CGE - CP 25 oppure W - DH 10 ORGANI DI CORSA - scartamento: 1.445 mm - rodiggio: Bo + Bo + Bo - tipo carrello motore: MONCENISIO - tipo carrello portante: - - passo carrello motore: 1.625 mm - passo carrello portante: - mm - interperno: 6.600 mm - rapporto di riduzione: 4,31 - tipo di trasmissione: ingranaggi denti diritti - tipo ruote: elastico - diametro ruote a nuovo: 680 mm - diametro ruote a max usura: 620 mm TRAZIONE - tipo motore: RETAM RT45 oppure TIBB GDTM 1252; - potenza continuativa: RETAM RT45 6 x 24 kW; TIBB GDTM 1252 6 x 23 kW - potenza oraria: RETAM RT45 6 x 33 kW; TIBB GDTM 1252 6 x 32 kW kW - avviamento: reostatico con inseritore CAPACITA' POSTI PER PASSEGGERI - posti a sedere: 29 - posti in piedi: 140 - posti di servizio 1 - posti totali: 170
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Anno di costruzione: 1982
CARATTERISTICHE PRINCIPALI |
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GALLERIA FOTOGRAFICA |
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