Torniamo a parlare dello spot Rover con il tram torinese come co-protagonista. Probabilmente la casa automobilistica sarà felice delle polemiche seguite alla messa in onda dello spot, se ragionano con lo spirito di Oscar Wilde (Bene o male, purchè se ne parli) e la nostra redazione non intende aggiungere altre polemiche, semplicemente c’è l’intenzione di aggiornare sull’evolversi della vicenda.
Già il 28 agosto scorso una lettera a Specchio dei Tempi anticipava le polemiche, scrivendo:
«In questi giorni si stanno girando in Torino le riprese di uno spot di un noto fuoristrada e per l’occasione viene utilizzato anche un tram torinese “arancione”; lo spot rappresenta una sorta di “inseguimento” fra le un suv e un tram, con (ovvia) vittoria del suv. Sono chiaramente molto felice ed orgoglioso, da torinese, che la nostra città sia stata scelta come set e spero che capiti sempre più spesso; ma allo stesso tempo mi rammarica pensare a quale messaggio viene veicolato dallo spot, cioè che il trasporto privato è “meglio” di quello pubblico (in particolare, il nostro: si fa in fretta ad associare l’immagine alla città). Torino sta cercando (faticosamente) di migliorare la rete dei trasporti pubblici incentivando l’uso di tram e bus al posto dell’auto, la contraddizione è proprio difficile da digerire… senza contare poi che (da quanto so) la produzione dello spot ha richiesto che il tram fosse il più sporco possibile, sicché anche l’immagine del nostro sistema di trasporti pubblici non ci guadagna. Mi auguro che in futuro gli spot possano rappresentare non soltanto le bellezze architettoniche della città, ma anche l’efficienza dei suoi servizi!».
Arriva il 24 settembre anche Repubblica con un articolo che riprende le polemiche scaturite, dopo che una pagina su Facebook ha riportato il link del filmato pubblicato qui il giorno precedente. Per Repubblica non è cosa nuova “pescare” sui siti internet per trovare le notizie, è solo del 22 settembre l’utilizzo dell’immagine del 35 al capolinea di Nichelino, per un articolo sull’assurda “vendetta” di un folle, commessa proprio in quel di via Amendola. Ma questa è un’altra storia…
Il succo della polemica riguarda l’immagine distorta che viene data del modo di guidare dei manovratori torinesi. Bisogna dire che tale lettura non giunge alla prima visione dello spot, ma solo dopo parecchio tempo tanto che all’inizio le brusche frenate, unite allo zigzagare del suv, fanno più pensare alla guida pericolosa del veicolo privato, che non al manovratore innamorato dell’ultimo modello Rover.
Come tutti gli spot “normali”, anche questo finirà nel dimenticatoio alla prossima campagna. Oggettivamente parlando, benché realizzato da fior fior di registi e autori, non ha nulla di indimenticabile, non passerà alla storia né resterà nell’immaginario collettivo, al contrario di altre campagne, magari meno ricercate, ma decisamente più incisive.
Vogliamo quindi concludere ricordando uno spot Sky del 2009, con comparsa di un tram serie 2800 in via Pietro Micca: