Nelle giornate del 12 e 13 aprile la linea 3 sarà gestita con autobus per permettere “prove tecniche” in corso Toscana. Anche se non è espressamente detto, siamo quasi certi che si tratti dell’esame finale per i nuovi tram HitachiRail. Dopo vari giorni di totale silenzio, siamo forse giunti al grande giorno. Una volta effettuate le prove, se tutto andrà come si spera, nell’arco di un mesetto i nuovi tram riceveranno l’ok alla circolazione. Non resta che incrociare le dita e aspettare!
A distanza di circa un anno si torna a parlare ufficialmente del ripristino della linea 3 tram fino a oltre Po, anche se il progetto dell’anello di piazza Toselli, per permettere ai tram monodirezionali di fare inversione, non sembra sia possibile da realizzare. Il principale problema è lo spazio, come per il capolinea di via Brissogne, in piazza Toselli non si avrebbe avuto spazio a sufficienza per accogliere i tram da 28 metri: la soluzione appare quella di ripristinare l’impianto attuale per utilizzare i tram serie 6000 bidirezionali, in parte recuperati dalla linea 10 e in parte dalla linea 4 dove a Falchera verrebbe realizzato un nuovo anello.
Il progetto dell’anello a Falchera era stato già presentato nella “Legge di Bilancio 2018” ma non aveva avuto l’ok per il finanziamento (benché avesse un importo di Euro 1.177.188,43 nettamente inferiore al progetto capolinea Toselli – Hermada che era quantificato in Euro 3.732.321,93).
Ma prima di costruire i castelli in aria, come ricorda anche lo stesso comunicato del Comune di Torino: “Restano da definire i tempi per la progettazione e l’affidamento dei lavori per le modifiche strutturali.”
Da tempo, il ponte di corso Regina Margherita non é più attraversato, nella sua parte centrale, dai mezzi di trasporto pubblico. Stessa cosa per quanto riguarda l’area centrale di corso Gabetti, fino a piazza Hermada.
Dall’uscita di scena della vetture bidirezionali della serie 7000, prodotte dalla Fiat Savigliano, della linea 3, diversi anni fa, l’area è rimasta in parte in situazione di abbandono e solo in tempi recenti utilizzata per iniziative ricreative culturali nell’ambito del progetto Precollinear park realizzato dall’associazione Torino Stratosferica.
Tuttavia, soprattutto sul ponte di corso Regina Margherita, in particolare nella stagione estiva, spesso affiora un verde incolto con erba e arbusti. Per questo, il consigliere Enzo Liardo (FDI) ha proposto, attraverso una mozione discussa questa mattina nel corso della riunione congiunta delle commissione Trasporti e Ambiente, che sia sviluppato un progetto che consenta il transito riservato a mezzi di trasporto e di soccorso.
I tecnici del Comune hanno spiegato che, secondo Gtt, l’obiettivo è quello di ripristinare la linea 3 con tram bidirezionali, non essendo tecnicamente possibile realizzare un anello di binari per l’inversione di marcia, in piazza Hermada.
Anello, invece, realizzabile alla Falchera in prossimità del capolinea della linea 4, oggi servita da mezzi bidirezionali.
I nuovi tram unidirezionali, in arrivo nella prima e nella seconda metà del 2023, potranno così essere collocati sulla linea 4, liberando i mezzi bidirezionali sulla linea 3.
Restano da definire i tempi per la progettazione e l’affidamento dei lavori per le modifiche strutturali. Anche per questo, il firmatario del documento ha richiesto di aggiornare successivamente la discussione.
Nel corso della commissione, in precedenza, era stata discussa una mozione presentata da Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima), con la quale proponeva l’istituzione di uno speaker corner in alcune aree della città. Il proponente, a fronte delle proposte emerse nel dibattito, ha chiesto di mantenere aperta in Commissione la discussione per ulteriori approfondimenti.
Federico D’Agostino
Una donna italiana alla guida di un furgone è finita, nella notte del 6 aprile, nel trincerone della linea 3 in corso Toscana. Il mezzo è per errore entrato da corso Potenza e la conducente appariva alquanto “su di giri” tanto che si è rifiutata di sottoporsi all’alcol test, perché impegnata a cercare di spingere da sola il furgone fuori dai binari. Non è bastato il carroattrezzi per liberare la linea, è servito l’intervento di una gru dei vigili del fuoco. Il suo rifiuto costituisce reato (articolo 186, comma 7, Codice della Strada) e per questo si applica la sanzione penale dell’ammenda da 1.500 a 6.000 Euro e la possibilità dell’arresto da sei mesi ad un anno. Inoltre c’è la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da sei mesi a due anni e la confisca del veicolo (salvo che appartenga a persona estranea). In caso di recidività, le verrà revocata la patente di guida.
Datemi una leva e solleverò il mondo, diceva Archimede: citazione migliore non si poteva trovare per il fatto avvenuto alle 8.40 di stamane, al Rondò Forca, dove una motrice di linea 3 è deragliata a causa di un corpo estraneo finito nella gola della rotaia nella zona dell’incrocio dove il solco è riempito (per far viaggiare il tram sul bordino e ridurre così il rumore e l’usura delle ruote). Il corpo estraneo, divenuto leva, è stato identificato in un martello perso da qualche operaio e finito sul binario. Il tram, vettura 5042, non accorgendosi del piccolo oggetto, è così deragliato finendo la sua corsa contro un palo semaforico e una transenna, ferendo in modo lieve un paio di passeggeri (tra cui il manovratore) e un passante che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per fortuna nessuno ha riportato gravi conseguenze, salvo un grande spavento. Continua a leggere »
Con l’inizio della “fase 2” le 6000 sulla linea 3 avevano lasciato il posto alle 2800 e alle 5000, queste ultime tornate in servizio per causa di forza maggiore… Ma con la sera anche la 6000 è tornata a far capolino sulla linea 3 che a questo punto diventa la linea su cui è possibile incontrare qualunque tipo di tram in servizio. Anche sul 10 questo può avvenire, ma le 2800 sono molto rare da vedersi. In alto e in basso (dopo il “leggi tutto”) due immagini della 6016 riprese la sera del 8 maggio. Continua a leggere »
Nella giornata di ieri, lunedì 27, è tornata a farsi vedere una 5000 in servizio sulla linea 9. Di avvistamenti simili si hanno sporadiche notizie e si tratta di eccezioni alla regola che prevede il loro fermo in quanto non dispongono di una porta riservabile al manovratore per permetterne il distanziamento sociale dai passeggeri.
Oggi si segnala invece, da lunedì 27, la gestione con autobus dell’intera linea 3: non è noto il motivo ma è probabile che l’incremento delle vetture in circolazione (passate dal 45% al 65%) abbia reso insufficienti le motrici tranviarie serie 6000 per gestire anche questa linea.
L’emergenza CoVid-19 ha portato ad attuare varie modifiche ai veicoli in servizio, tra cui il blocco della porta anteriore, ad esclusivo uso del personale GTT. Si è partiti con gli autobus, fino ad arrivare ai tram. Con la serie 2800 e con le 6000 non c’è stato alcun problema a riservare l’uscita al tranviere, mentre la struttura delle 5000 di fatto non permette un tale intervento. Per questo motivo l’impiego di questi tram è stato ridotto al minimo indispensabile, dando priorità alle 2800 e alle 6000. Queste ultime sono apparse sul 3 e, nella giornata odierna, hanno monopolizzato la linea. Le foto sono del 25 marzo mentre bisogna tornare indietro nel tempo per trovare la giornata in cui per casualità è uscita una 6000 su un supplemento della linea 3.
Cosa ci fa una 6000 sulla linea 3? Questa sarà stata la domanda che qualcuno si è posto incrociando la 6034 alle Vallette o in corso Regina Margherita. Non è stato né uno scherzo né un test di circolabilità (magari per un ritorno ad Hermada…), la vettura è davvero uscita per la linea 3. Era destinata alla linea 10 ma per indisponibilità di altre vetture (questo riportano le voci), è finita a coprire questa corsa di rinforzo della linea 3. Il tram è infatti rientrato verso le 10 in deposito per la fine del turno supplementare. E’ la prima uscita in assoluto sulla linea 3 per una motrice serie 6000. La linea risulta totalmente abilitata al transito delle 6000, benché non siano mai state usate, fino ad oggi! Nella pagina seguente, altre immagini dell’eccezionalità.
In via Venaria urgenti lavori alla rete fognaria (ricordiamo ancora tutti l’episodio del 2012 anche se in quel caso il problema fu alla rete idrica) hanno bloccato il binario di rientro verso il deposito Venaria. Le linee 3 e 9 sono state assegnate rispettivamente ai depositi Tortona e Nizza, mentre la linea 4 (l’unica che esce ancora dal Venaria) effettua una manovra illegale per il rientro in deposito. I tram, giunti in piazza Stampalia, imboccano via Venaria in direzione centro e lì cambiano banco di manovra e procedono contromano verso il deposito, scortati da vigili o personale Gtt.
Per consentire la demolizione delle passerelle pedonali in viale dei Mughetti, da giovedì 7 a sabato 30 marzo, unicamente nei giorni feriali, la linea 3 sarà limitata in largo Toscana e deviata in corso Potenza, largo Grosseto, via Lanzo, piazza Stampalia, via Amati (e ritorno). Sul percorso non coperto dal tram sarà istituita una navetta bus: in direzione Vallette l’interscambio sarà in largo Toscana, dove i passeggeri dovranno attendere il bus alla fermata n. 741 (sulla carreggiata angolo corso Potenza).
Dal capolinea delle Vallette la navetta percorrerà viale dei Mughetti fino in largo Borgaro, dove si potrà attendere il tram alla fermata in centro corsia.
Nei giorni festivi di marzo la linea sarà interamente gestita con bus.