Oggi, 28 aprile, la motrice 6015 è stata avvistata in via XX Settembre, primo tram a percorrere i nuovi binari dopo 8 mesi e 5 giorni di chiusura per un cantiere lunghissimo dai mille imprevisti. Il tram ha percorso due volte il binario senza alcun tipo di problema ed ha così collaudato positivamente l’impianto che tornerà attivo dal 30 aprile.
Lo stesso tram si è poi diretto in corso Re Umberto dove avrebbe potuto testare anche la nuova curva che porta verso corso Matteotti, ma poco dopo aver svoltato da corso Vittorio Emanuele II in corso Re Umberto, il pantografo si è rotto e il tram è rimasto lì bloccato. Probabile sia stata una (rara) casualità, non è da escludere che ci siano stati contatti con rami cresciuti in modo eccessivo durante gli 8 mesi di interruzione del transito su quella porzione di rete.
A 40 anni esatti dal fatidico 2 maggio 1982, data di entrata in esercizio della storica “Rete ’82”, nuovi cambiamenti ridisegnano il trasporto pubblico di Torino. Ovviamente le due cose non sono neppure paragonabili, hanno in comune solo la data di applicazione, tuttavia ci sono una serie di novità alquanto interessanti.
Partendo dalle modifiche, queste sembrano un annullamento (sui pc Windows realizzato con i tasti “Control” + “Z”) degli ultimi provvedimenti attuati dalla precedente amministrazione. La linea 8 si prolunga in piazzale Caio Mario, riprendendo pienamente il percorso della vecchia linea 18, con il prolungamento fino a San Mauro; il capolinea in via Ventimiglia, lasciato dall’8, torna nelle mani del 17 e del 17/. Il 63/, prolungato fino in piazza Carducci, viene tagliato alla stazione Lingotto.
Maggio porta però anche altre novità. L’incorporazione di Ca.Nova da parte di Gtt viene completata con l’effettivo assorbimento delle linee gestite dall’ex vettore di Moncalieri. Dal nuovo mese le linee 34, 35N, 39, 40, 41, 43, 48, 80, 81, 82, 83, OB1 e 1N usciranno dal deposito Gerbido, mentre saranno assegnate al deposito Tortona le linee 21, 53, 54, 70, 73, 78, 79 e VE2. I veicoli in possesso a Ca.Nova saranno probabilmente usati in via prioritaria su queste linee, ma non è assolutamente escluso che possano finire altrove, così come non sarà impossibile vedere i veicoli di Gtt, anche i più nuovi Conecto, su queste linee.
I colori brillanti e accesi rendono la 2874 una delle vetture più appariscenti e probabilmente una delle pubblicità più belle finora viste a bordo delle vetture serie 2800. La réclame promuove l’intera riviera francese (di cui la Costa Azzurra è solo una parte) che viene definita “il vero paese delle meraviglie”. Di certo la sua pubblicità non passa inosservata!
12 luglio 2021, la linea 8 esordisce sul nuovo percorso da via Ventimiglia fino a piazza Mochino a San Mauro. Di fatto è il requiem per la linea tram 18 in quanto la nuova linea 8 è pensata per ricalcare la parte nord della futura metro 2, almeno così è pensata dall’assessore del tempo, Maria La Pietra. Poi arrivano le elezioni, cambiano i colori del governo cittadino, cambiano le idee e la nuova assessore Chiara Foglietta si muove fin da subito per risolvere i problemi generati dalle modifiche apportate pochi mesi prima. Tra tutte queste vi è il problema del collegamento tra gli ospedali, la stazione Lingotto e Mirafiori, una relazione coperta dalla linea 18 e abbandonata dalla nuova linea 8 ma non soddisfacentemente sostituita dal prolungamento del 63/.
Per questo motivo la linea 8, dal prossimo 2 maggio 2022, a neppure un anno di vita, verrà prolungata fino al piazzale Caio Mario, transitando dalla stazione Lingotto, praticamente si ripristina per intero la linea 18 con il prolungamento fino a piazza Mochino a San Mauro. Ci sarebbe da aprire una lunga parentesi sulla questione di sovrapposizioni con la metropolitana, del problema di fondo dei tratti a senso unico di via Nizza (a sud di piazza Carducci) e via Genova, ma il discorso merita un approfondimento a parte che faremo presto. In questo articolo vogliamo sottolineare come a distanza di 40 anni esatti, il 2 maggio 2022, la linea 8 vedrà il suo percorso modificarsi e trasformarsi nel 18 della riforma Rolando del 1982. Un deja-vu?
20 aprile, corso Duca degli Abruzzi, un’automobilista imbocca il controviale in direzione sud e malgrado i tanti cartelli che avvertono della chiusura della strada nel tratto di fronte al Politecnico, procede fino a trovare la via sbarrata. E all’improvviso il genio: perché fare retromarcia quando potrebbe essere semplice valicare il marciapiede e immettersi subito nel viale centrale? Peccato che in quel punto il marciapiede è alto 28 cm per permettere l’accesso a raso sui tram della linea 10. Tutte le peggiori scelte erano inizialmente delle grandi idee… e così l’automobile si è ritrovata incastrata con le ruote all’aria e ben poche possibilità di movimento senza causare più danni di quelli già realizzati. Purtroppo il tram non poteva far altro che restare a guardare la scena finché non è intervenuto un carro attrezzi che ha liberato il veicolo. Una versione della storia racconta che il veicolo abbia perso il controllo e sia finito in quella posizione… chissà com’è andata realmente…
Una donna italiana alla guida di un furgone è finita, nella notte del 6 aprile, nel trincerone della linea 3 in corso Toscana. Il mezzo è per errore entrato da corso Potenza e la conducente appariva alquanto “su di giri” tanto che si è rifiutata di sottoporsi all’alcol test, perché impegnata a cercare di spingere da sola il furgone fuori dai binari. Non è bastato il carroattrezzi per liberare la linea, è servito l’intervento di una gru dei vigili del fuoco. Il suo rifiuto costituisce reato (articolo 186, comma 7, Codice della Strada) e per questo si applica la sanzione penale dell’ammenda da 1.500 a 6.000 Euro e la possibilità dell’arresto da sei mesi ad un anno. Inoltre c’è la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da sei mesi a due anni e la confisca del veicolo (salvo che appartenga a persona estranea). In caso di recidività, le verrà revocata la patente di guida.