Definito il futuro di piazza Baldissera

Linea 10

Finalmente sembra esserci la parola “fine” al problema di come sistemare piazza Baldissera. Riportiamo qui il testo del comunicato stampa del Comune di Torino:

Un incrocio regolato da sei semafori “intelligenti”, raccordi per smistare una parte del traffico senza passare dalla “ex rotatoria” e 5000 mq di superfici recuperate e adibite a spazio pubblico. Sono questi i punti salienti della proposta per il riordino di piazza Baldissera presentata oggi in II commissione Urbanistica (presidente Tony Ledda), alla presenza dell’assessora Chiara Foglietta. Il progetto, scaturito da uno studio sui flussi di traffico nell’attuale assetto e da un riesame di quello definito dall’Amministrazione precedente con il Politecnico è stato illustrato dallo studio Samep Mondo Engineering.

Nel corso di questi ultimi anni, piazza Baldissera è divenuta quasi proverbiale per i suoi intasamenti e il nuovo progetto parte dal presupposto di fluidificare la circolazione. Quest’ultima oggi converge su una grande rotonda dai corsi Principe Oddone, Vigevano, Venezia e Mortara, oltre che dalle vie Cecchi e Stradella: la prospettiva del passaggio di una linea tranviaria a tagliare la rotonda sull’asse di queste due vie avrebbe poi ulteriormente complicato una situazione già tesa: la rotatoria attuale infatti si trova ad essere percorsa da una media di 4.430 veicoli ogni ora, dei quali 1400 dal corso Principe Oddone e 730 da corso Vigevano. Le code sono spesso molto lunghe, con ritardi nell’ordinario tempo di transito fino a circa undici minuti da corso Mortara e dieci da corso Vigevano, il cui transito attraverso la rotatoria è reso difficile dal forte flusso sull’asse nord sud dei corsi Venezia e Principe Oddone.

Viene quindi proposta l’introduzione di sei semafori (con i tempi regolati tramite 5 T a seconda dei flussi di veicoli nei vari momenti della giornata), con cicli semaforici cadenzati sugli assi Oddone-Venezia, Stradella-Cecchi (anche per la tranvia), Mortara – Vigevano e Stradella–Vigevano, con le relative svolte a destra e sinistra. Inoltre, sono previste apposite corsie per incanalare porzioni alcuni flussi di traffico senza impegnare l’incrocio centrale (ad esempio, da corso Vigevano verso corso Venezia e da via Stradella verso corso Mortara. Gli accessi all’incrocio centrale avverranno su cinque corsie da corso Principe Oddone e su quattro da corso Venezia (oggi quest’ultimo ne ha una, con il restringimento della carreggiata in prossimità dell’inserimento).

Secondo i progettisti, questo assetto della piazza, con la regolazione dei semafori intelligenti, dovrebbe portare a un miglioramento medio di 5 minuti rispetto alla situazione attuale, migliorando anche la mobilità ciclopedonale in tutta l’area, in termini di fluidità e soprattutto di sicurezza.

Diversi gli interventi dopo l’illustrazione della proposta: Firrao, Castiglione, Viale, Crema, Abbruzzese, Diena, Catizone e un rappresentante della Consulta per la Mobilità ciclabile. L’assessora Foglietta ha concluso spiegando che nel corso del 2023 si dovranno perfezionare i passaggi amministrativi e burocratici, in modo che nel 2024 si possano avviare i lavori.

Per quanto sia chiaro come uno snodo così complesso non possa avere una soluzione ottimale senza la costruzione di infrastrutture molto dispendiose (leggasi “sottopasso”), alcuni punti non sono del tutto chiari:- la corsia bus di corso Principe Oddone viene tranciata dall’inserimento del controviale: è un’assurdità per chi vuole promuovere il trasporto pubblico. Sarà un incubo per i bus spostarsi di corsia dopo la fermata;
– la fermata in corso Mortara verso via Scialoja è posizionata in un’ansa così profonda quando poi le linee devono svoltare a sinistra pochi metri dopo;
– le ‘piazze pedonali’ in mezzo a un simile incrocio sono tipo le boutade dell’ex Ministro Toninelli che voleva ricostruire il ponte Morandi con un centro commerciale sotto le auto;
– realizzare 5 corsie all’uscita da corso Principe Oddone significa stringerle al minimo

Subito dopo la presentazione del nuovo progetto, alcuni esponenti della precedente amministrazione hanno commentato come tutto sia fortemente simile all’ultimo progetto che era stato commissionato al Politecnico (e che riportiamo in basso). La realtà è che i due progetti hanno solo delle parti in comune: se l’impianto semaforico è pressoché simile, rispetto al progetto precedente è ora previsto che arrivando da via Stradella/Giachino sia possibile girare ovunque, mentre nell’idea del Politecnico chi arrivava da via Giachino doveva per forza svoltare in corso Mortara. Si elimina anche del tutto quella specie di rotonda (incompleta) che incrociava la linea del tram in due punti, generando potenzialmente ulteriori rischi nell’attraversamento del trasporto pubblico. Insomma, alcune similitudini, ma anche tante differenze sostanziali. Chissà se per la fine del 2024 vedremo i binari del tram e la linea 10 nuovamente tutta intera?

Aggiornamenti dai nuovi tram

Serie 8000

Negli ultimi giorni i nuovi tram HitachiRail non si sono più visti in giro in prova. Dopo aver incrociato sulla linea 10 per vari giorni la 8001, la prima arrivata ma ultima ad essere pronta, ora tutte le 6 vetture hanno completato i kilometri richiesti e alcune voci parlano di ulteriore personale già abilitato alla loro condotta. Nel frattempo stanno applicando a tutte le vetture la decorazione finale sulle parti rastremate, così come i loghi e gli adesivi istituzionali. A Napoli sono pronte a partire per Torino le vetture 8007, 8008 e 8009 mentre sul fronte omologazione i lavori sembrano procedere bene con il Ministero, tanto che si era addirittura ipotizzata l’immissione in linea dei nuovi tram per il mese di Aprile. Bisognerà attendere un pochino di più, ma oramai il tempo è quasi maturo per vedere i nuovi tram in servizio. Su quale linea? Ad oggi sembra la linea 10…

Da un pesce d’aprile alla triste realtà

Bus


Non bisogna mai scherzare con gli eventi che poi finisce che le cose accadano sul serio! Nel 2018 usammo un’immagine fotoritoccata (in alto) per scherzare sull’acquisto da parte di GTT di autobus modello CityMood, oggi siamo qui a raccontare la consegna in corso dei primi esemplari (di 52 totali) di CityMood CNG da 12 metri, serie 9200-9251. Ne arriveranno anche da 18 metri, identici in tutto salvo che sono marchiati (e prodotti) in Turchia da Karsan. Dopotutto la IIA (Industria Italiana Autobus) non poteva produrre a Hasanağa o Bursa…I veicoli dovevano già arrivare mesi fa ma per problematiche varie sono solo ora in consegna. La produzione avviene a Flumeri, in Valle Ufita (Avellino), negli stabilimenti già chiusi da Iveco e poi riaperti dalla BredaMenarini e passati quindi alla IIA, società a maggioranza pubblica in cui Karsan è azionista per quasi il 29%. La storia di Flumeri è da sempre travagliata, è notizia di queste settimane la protesta dei suoi operai contro l’incertezza sul futuro e un ipotetico passaggio a Leonardo. Ciò che è certo sono i 400 posti di lavoro sempre più in bilico.

Il destino di 400 persone a rischio: proclamato lo sciopero all’IIA di Flumeri

Geishe, samurai e la civiltà del piacere (in mostra, non sul tram!)

Sito

La grande onda del Kanagawa (Kanagawa oki nami ura) è una celeberrima xilografia di Hokusai in stile Ukiyo-e (un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, nata e sviluppatasi tra l’inizio del XVII e la fine del XIX secolo) che immancabilmente compare in ogni mostra del mondo giapponese. La Promotrice delle Belle Arti ha raccolto 300 capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private per allestire una mostra sui miti del Giappone: geishe, samurai (presenti con armature, katane, kimoni, kakemoni) e le stampe Ukiyo-e (tra cui oltre al già citato Hokusai vi sono Hiroshige, Utamaro, Kuniyoshi, Yoshitoshi e Sharaku). Per promuovere la mostra, aperta fino al 25 giugno 2023, si è scelta la 2886 per una pellicolatura integrale. Nelle foto la si vede sulla linea 15 in svolta da corso Einaudi verso corso Re Umberto.

Anche RockAgent sale in tram

Pubblicità, Serie 2800

Anche RockAgent sale in tram! Dopo le pubblicità di portali come Idealista, Immobiliare.it, Dove.it, Casavo… non poteva mancare anche RockAgent, una agenzia immobiliare vera e propria, nata da una startup nel 2018, che opera in molte città in Italia (189 secondo il loro sito). Pubblicità integrali sul tram sono apparse anche a Milano mentre a Torino sono state scelte due vetture serie 2800: la 2874 (foto in basso) e la 2902 (foto di apertura).

Riaperta via Genova (al tram)

Rete

Dopo quasi 15 mesi di chiusura, riapre al transito tranviario via Genova. La linea fu interrotta per il tragico incidente occorso il 16 dicembre 2021 alla gru del cantiere che operava tra corso Caduti sul Lavoro (tanto per stare in tema) e via Millefonti.  Le indagini impedirono qualunque operazione di ripristino dei cavi della linea aerea per quasi 1 anno. Ma quando tutto venne ripristinato, era si era nel frattempo aperto un cantiere sul ponte del sottopasso del Lingotto (foto in alto) che per alcuni mesi ha protratto l’interruzione tranviaria. Ora tutto è concluso e la via ha ripreso a vedere il transito di motrici tranviarie dirette al deposito Nizza.

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