Consegnati gli ultimi Evobus Conecto

Bus, Gtt


Nella giornata di ieri, 27 novembre, sono stati consegnati gli ultimi autobus Mercedes Evobus Conecto. Si tratta degli ultimi 12 esemplari a 18 metri e 8 veicoli da 12 metri CNG che non erano ancora stati consegnati e che facevano parte del “quinto d’obbligo” contrattuale (Dlgs 50/2016). Le serie di autobus sono così definitivamente composte:

12 metri a gasolio Euro 6: 3400-3440 (41 autobus)
12 metri CNG: 2440-2447 (48 autobus)
18 metri a gasolio Euro 6: 1350-1396 (47 autobus snodati)

In totale 136 veicoli. Nella pagina successiva altre immagini riprese in piazza Carducci e nel deposito Nizza riguardanti l’arrivo degli autosnodati. Continua a leggere »

Questione di semafori

Incidenti, Tpl

L’incidente dello scorso 2 novembre in cui un tram è stato toccato da un camion che procedeva sul controviale (a una velocità tale da fermare la sua corsa solo contro una transenna a oltre 30 metri di distanza) ha messo in luce un problema di semafori e di norme in contrasto tra loro. Ma veniamo per gradi onde rendere la questione comprensibile a tutti… Continua a leggere »

ASP in aiuto a GTT… ma chi aiuta ASP?

Bus, Tpl

Nell’ambito dell’emergenza Covid e con la necessità di intensificare le corse delle linee principali, anche ricorrendo a veicoli di vettori privati e ai bus turistici attualmente inutilizzati, la linea 35 ha visto il rinforzo gestito dalla ASP di Asti. Questa intensificazione è stata inizialmente esercita con autobus NCC ma negli ultimi giorni si sono visti anche i Mercedes Citaro Facelift O530, acquistati dall’ASP usati dalla RAB (Regionalverkehr Alb-Bodensee) ma in condizioni pressoché perfette ed impegnati sul servizio cittadino del capoluogo a cavallo di Langhe e Monferrato. Sorge spontanea una domanda: ma se a Torino si intensificano le corse con mezzi urbani di Asti, ad Asti con cosa si stanno intensificando i passaggi dei bus?

Prossimamente pubblicheremo un reportage sugli autobus turistici usati sulle linee urbane GTT.

Un possibile (?) recupero del tunnel di via Stradella

Tpl

Nella giornata del 4 novembre si è tenuta una seduta della II Commissione consiliare con ordine del giorno il “recupero del sedime ferroviario ex Torino-Ceres e nuove linee di trasporto rapido di massa”. L’argomento trattato riguardava principalmente la riconversione della galleria ferroviaria dismessa che corre a lato di via Stradella per il transito di una nuova linea tranviaria, la rediviva linea 12.
Il progetto iniziale di questa “nuova” linea prevedeva un percorso tra piazza Stampalia e corso Lepanto, utilizzando il nuovo impianto dei binari in corso Emilia, già finanziato con la legge di bilancio 2018 (al tempo si era presentata come “linea 10, collegamento con corso Giulio Cesare“), i binari di via Stradella (ripristinati con la riattivazione della linea 10 fino a via Massari e la posa dell’impianto in piazza Baldissera) e per il resto del percorso transitando su rotaie già esistenti.
Con il riutilizzo del tunnel di via Stradella il tram potrebbe piegare (in superficie) verso corso Grosseto e su strada Altessano fino a raggiungere da via Druento il terminal dello stadio. Nessuno ha però sollevato alcun dubbio tecnico sulla fattibilità, non tanto sul riutilizzo della galleria, quanto sulle normative che regolano la marcia all’interno di un tunnel. La rete tranviaria di Torino possiede già due gallerie che però sono equiparate a dei sottopassi. All’interno di una vera galleria non possono circolare tutti i veicoli, i tram devono avere caratteristiche tecniche diverse da quelle necessarie per la marcia a vista in superficie, come ad esempio la scelta dei materiali (ignifughi) oppure dei coefficienti di resistenza agli urti (molto maggiori in sotterranea). Questi requisiti sarebbero rispettati dai nuovi tram HitachiRail, il cui capitolato di gara prevede, al punto C.5.1, riguardo alla resistenza al fuoco, la classe HL2 (secondo le norme UNI CEI EN 45545). Di certo non sarebbero autorizzati al transito tutti gli altri tram e il riutilizzo della galleria della Torino-Ceres non metterà a repentaglio i binari di via Stradella, ritenuti fondamentali per ridurre i km fuori servizio dei mezzi rimessati nel deposito di Venaria.
L’unica nota stonata è quella del progetto di tagliare il 10 in piazzale Caio Mario, perdendo così l’impianto riservato di corso Settembrini, in favore di una delle linee di “busvia elettrica” (bus elettrici da 18 metri con stazioni di ricarica anche sul percorso), ovvero un impianto simile a quello filoviario ma con veicoli a batteria dai costi di gestione maggiori…
Questo taglio a sud della linea 10 dovrebbe essere oggetto di raccolte firme e lotte, invece che disperdere le energie per mantenere in servizio di linea veicoli obsoleti.


Controviali e limiti di velocità per la mobilità dolce

Incidenti, Linea 16, Serie 2800

Nella mattinata di oggi, 2 novembre, all’incrocio tra corso Regina Margherita e via Rossini un tram in svolta è stato colpito di striscio da parte di un autocarro che procedeva lungo il controviale del corso a una velocità di certo non rispettosa del limite dei 20 Km/h imposto dall’amministrazione di Torino per rendere le strade “amiche” della mobilità dolce.

L’autocarro dopo aver colliso contro lo spigolo del tram ha frenato in modo talmente brusco che sono ben evidenti le tracce dei pneumatici sull’asfalto ed ha concluso la sua corsa una trentina di metri più avanti, fermato solo grazie alle transenne. Non vogliamo pensare a cosa sarebbe potuto succedere se ci fosse stato qualcuno sul marciapiede in attesa del semaforo verde…

E’ facile tracciare a terra due righe, farsi qualche selfie in sella a una bici o a bordo di un monopattino, ma se poi nelle strade si permettono fatti come questo, è ridicolo bearsi della riduzione delle vittime della strada, lodando interventi propagandistici e “dimenticandosi” che per settimane le strade sono rimaste deserte causa lockdown… Oggi è andata bene, ma la fortuna non sempre è favorevole.

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