Proseguono i collaudi del tratto di corso Gabetti, riattivato dopo oltre un anno di inoperosità, così come dei veicoli che gradualmente vengono modificati per poter aprire le porte sul lato sinistro, seguendo le indicazioni della normativa Ustif vigente.
Al capolinea di piazza Hermada sono incessanti i lavori di pulizia e verniciatura per rendere l’area di fermata nuovamente presentabile, magari per qualche inaugurazione dove l’Assessore ai trasporti, se presente, potrebbe sottolineare come la rete tranviaria sia stata preservata e che la linea 6 è una dimostrazione di tutto ciò, mentre per il 13/ si attenderanno i dati di carico per capire che futuro dargli… salvo cadere dalle nuvole se qualcuno gli farà presente che il 13/ è stato già soppresso in via definitiva…
Che la linea 6 sia una creatura nata in fretta e furia, figlia degli umori del momento e non di una vera programmazione a lungo termine, lo si dimostra facendo un giro lungo il suo percorso ed incontrando ancora oggi, a due giorni dall’inizio del servizio, fermate cantierizzate per poter accogliere i 34 metri dei tram serie 6000. Qui in basso Rondò Rivella.
Sono molte le analogie con il 13/, nato per dare un “contentino” alle proteste di chi era stufo di viaggiare scomodamente su autobus maleodoranti di gasolio. Staremo a vedere se la linea 6 sopravviverà al periodo della Sindone o se sarà anch’essa un fuoco di paglia, uno specchietto per le allodole di una gestione troppo attenta alle opinioni dei singoli e troppo poco interessata al bene collettivo.