In occasione del Salone Internazionale del Libro 2017, Città di Torino e 5T hanno lanciato Muoversi a Torino, il nuovo e innovativo servizio di calcolo percorsi istituzionale che pone i suoi punti di forza sull’essere in tempo reale, multimodale, multioperatore, multilingua, accessibile e -cosa più importante- open source (ovvero senza costi di licenze per l’uso del programma). In particolare viene sottolineato come si utilizzino gli open source OpenTripPlanner per il motore di calcolo percorso e OpenStreetMap come base cartografica e per i dati geografici. Il programma si presenta bene, con una grafica leggera e moderna, con un gusto quasi nordico.
Questi sono alcuni degli screenshot del sito ma gli esperti di trasporti non avranno avuto difficoltà nel riconoscere il motore che sovrintende tutto, ovvero Digitransit. Anch’esso è un open source, nato in Finlandia nell’agosto 2015 e rilasciato nella versione beta nella primavera 2016. Molto strano che non venga citato a fianco di OpenTripPlanner e OpenStreetMap, visto che è stato riutilizzato senza alcuna minima modifica (in basso ci sono gli omologhi screenshot della versione di Helsinki):
Chiaramente non c’è nulla di male nel “riciclare” un sistema già funzionante, soprattutto se privo di costi di sviluppo (la personalizzazione è marginale). Inoltre 5T si avvale dei dati che riceve dai vari operatori (come Sadem, Gtt, Trenitalia, BikeSharing…) senza alcun costo né contributo al mantenimento degli apparati che questi dati generano (in Gtt, il Sis, tanto per fare un esempio). Questo è un ottimo risultato che l’attuale amministrazione ha ottenuto: minimizzare le spese per offrire servizi migliori ai cittadini. Resta solo una domanda: ma i 120.000 Euro annui di contributo per questo servizio, a cosa servono? (pagine 16 e 25 del documento: http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti1/atti/allegati/201600932_B_tc.pdf)