Un possibile (?) recupero del tunnel di via Stradella

Tpl

Nella giornata del 4 novembre si è tenuta una seduta della II Commissione consiliare con ordine del giorno il “recupero del sedime ferroviario ex Torino-Ceres e nuove linee di trasporto rapido di massa”. L’argomento trattato riguardava principalmente la riconversione della galleria ferroviaria dismessa che corre a lato di via Stradella per il transito di una nuova linea tranviaria, la rediviva linea 12.
Il progetto iniziale di questa “nuova” linea prevedeva un percorso tra piazza Stampalia e corso Lepanto, utilizzando il nuovo impianto dei binari in corso Emilia, già finanziato con la legge di bilancio 2018 (al tempo si era presentata come “linea 10, collegamento con corso Giulio Cesare“), i binari di via Stradella (ripristinati con la riattivazione della linea 10 fino a via Massari e la posa dell’impianto in piazza Baldissera) e per il resto del percorso transitando su rotaie già esistenti.
Con il riutilizzo del tunnel di via Stradella il tram potrebbe piegare (in superficie) verso corso Grosseto e su strada Altessano fino a raggiungere da via Druento il terminal dello stadio. Nessuno ha però sollevato alcun dubbio tecnico sulla fattibilità, non tanto sul riutilizzo della galleria, quanto sulle normative che regolano la marcia all’interno di un tunnel. La rete tranviaria di Torino possiede già due gallerie che però sono equiparate a dei sottopassi. All’interno di una vera galleria non possono circolare tutti i veicoli, i tram devono avere caratteristiche tecniche diverse da quelle necessarie per la marcia a vista in superficie, come ad esempio la scelta dei materiali (ignifughi) oppure dei coefficienti di resistenza agli urti (molto maggiori in sotterranea). Questi requisiti sarebbero rispettati dai nuovi tram HitachiRail, il cui capitolato di gara prevede, al punto C.5.1, riguardo alla resistenza al fuoco, la classe HL2 (secondo le norme UNI CEI EN 45545). Di certo non sarebbero autorizzati al transito tutti gli altri tram e il riutilizzo della galleria della Torino-Ceres non metterà a repentaglio i binari di via Stradella, ritenuti fondamentali per ridurre i km fuori servizio dei mezzi rimessati nel deposito di Venaria.
L’unica nota stonata è quella del progetto di tagliare il 10 in piazzale Caio Mario, perdendo così l’impianto riservato di corso Settembrini, in favore di una delle linee di “busvia elettrica” (bus elettrici da 18 metri con stazioni di ricarica anche sul percorso), ovvero un impianto simile a quello filoviario ma con veicoli a batteria dai costi di gestione maggiori…
Questo taglio a sud della linea 10 dovrebbe essere oggetto di raccolte firme e lotte, invece che disperdere le energie per mantenere in servizio di linea veicoli obsoleti.


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