Busvie? Torino merita di meglio!

Tpl

Diamo oggi spazio a una petizione per salvaguardare la ricchezza di Torino in termini di potenziale mobilità sostenibile, ovvero la sua rete di binari, un patrimonio di tutti che è amico dell’ambiente, al contrario del trasporto su gomma, causa di cementificazione del paesaggio. Il tram non solo è elettrico, ma si muove su binari che possono essere posati sui prati, ha veicoli con una vita lunghissima (non diventano rifiuti dopo pochi anni di uso), hanno un bilancio energetico inarrivabile grazie ai ridotti attriti ferro su ferro e tanto altro…

http://chng.it/xpZGP6WKgK

E’ una iniziativa civica di:
trattoxtratto – Legambiente greenTO APS
Alterpolis · Associazione Ferrovie Piemontesi · Bike Pride FIAB Torino
Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico di Torino · EcòPOLI
Fridays For Future Rivoli · Fridays For Future Settimo Torinese · Fridays For Future Torino
Greenpeace Gruppo Locale di Torino · Legambiente L’Aquilone · Legambiente
Metropolitano · Legambiente Molecola · Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta

Torino, 7 gennaio 2021 · Con una mossa a sorpresa, il Comune di Torino dichiara di voler chiedere al bando 2020 per il trasporto rapido di massa del Ministero dei Trasporti, che scade a metà gennaio 2021, il finanziamento per cinque busvie elettriche che sostituiscono in parte la rete tranviaria. Una proposta che, sotto la patina green dei bus elettrici, mostra la totale mancanza di strategia sul trasporto pubblico, e rischia di non migliorare per nulla la situazione, anzi di sprecare centinaia di milioni di euro per rimuovere binari del tram che aspettano solo di essere utilizzati.
Le busvie elettriche sono delle linee bus con sede completamente separata e protetta dal traffico e con standard specifici per fermate (accessibili a persone a mobilità ridotta), priorità agli incroci (verde al semaforo) e frequenze (passaggi dei bus). Sono adatte a città di taglia minore o a Paesi in cui i fondi sono così ridotti da non potersi permettere di meglio (molto diffuse in Paesi in via di sviluppo). Il Comune propone questa soluzione come ‘flessibile’ perché adattabile in futuro, ma questa flessibilità non esiste se servono tutti i lavori per adattare le linee. In generale, a Torino le busvie non migliorerebbero la situazione, principalmente per due motivi: il primo è che i bus elettrici non basterebbero per tutti gli utenti che vogliono usarli (non bastano già oggi i bus), il secondo è che molto probabilmente il Comune non ha davvero intenzione di creare corsie protette e fermate distanziate, dato che da anni non ha avuto il coraggio di fare questi interventi, ma solo di farsi finanziare l’acquisto di bus che poi finirebbero in mezzo al traffico come oggi. In questo caso non si può neanche parlare di busvie e confrontarle a tram o metro.
Gli svantaggi di questa proposta sono evidenti anche per l’ambiente: un bus a batteria è meno efficiente di un tram, e gli pneumatici sull’asfalto consumano più energia del ferro su ferro di un tram. Per lo stesso motivo, i bus elettrici generano molto più PM10 dei tram e la differenza con i bus a combustione interna di ultima generazione (gasolio, benzina o metano) è minima perché sono usura di pneumatici, freni e asfalto e ri-sospensione del particolato a terra a produrre il grosso delle emissioni (alcuni studi parlano di una differenza inferiore al 3%). A livello di ciclo di vita, poi, la busvia è assai più costosa di un tram su corridoi a medio-alta domanda: a parità di passeggeri trasportati, i singoli bus portano meno passeggeri, i mezzi durano molto meno e serve più manutenzione della corsia protetta dato che i bus la rovinano a ogni passaggio col loro peso.

Il tutto diventa ancora più assurdo se consideriamo che a Torino un’infrastruttura per il trasporto rapido di massa già c’è e si chiama tram: in parte è già utilizzabile e in parte si potrebbe riattivare con spese minime, senza iniziare da zero e addirittura smantellare dei binari già pronti sul percorso delle busvie, come prevede il Comune. L’unico motivo per cui quest’idea non è ancora crollata su se stessa è che sono stati ignorati tutti gli studi e i piani prodotti in passato dagli enti pubblici stessi, e che non è stato fatto nessun confronto con alternative (metrotranvie o metropolitane) per gli stessi assi di trasporto.

Per questo:

  • Chiediamo l’immediato ritiro del progetto di busvie, e in ogni caso l’annullamento delle parti del progetto che porterebbero a smantellare la rete tranviaria;
  • Ci rifiutiamo di accettare al buio una proposta che non tiene in conto il contesto torinese; chiediamo di valutare gli interventi per il trasporto pubblico in coerenza con i progetti dell’Agenzia della Mobilità Piemontese e del PUMS di Torino, e di realizzare seri studi comparativi di più soluzioni per ogni asse di forza della città fra (metro)tranvia, metropolitana e (filo)busvie;
  • Proponiamo di attuare da subito interventi semplici e a basso costo che migliorerebbero davvero la situazione degli assi di trasporto considerati dal progetto di busvie: corsie riservate e protette anche per gli altri bus e tram della città e ripristino del tram dove i binari sono utilizzabili;
  • Chiediamo, infine, di candidare al bando MIT progetti che davvero rivoluzionerebbero la mobilità a Torino in poco tempo e con pochi fondi: un potenziamento e adeguamento a standard europei contemporanei della rete tranviaria, un tesoro che altre città europee hanno dovuto costruire da zero e che a Torino dobbiamo valorizzare.

Tutte le nostre motivazioni nel dettaglio in un dossier tecnico al link bit.ly/noallabusvia.

La soluzione sono i tram e le metro, non i bus. Torino merita di meglio!

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