Si scava e riemerge il passato inaspettato

Lavori, Rete

Alcune volte capita di partire per un sopralluogo di routine e si finisce con delle scoperte inaspettate: così è stato nel cantiere di via XX Settembre che ci ha regalato delle incredibili sorprese. I lavori non stanno ancora interessando l’armamento del tram, ci sono scavi legati all’impianto fognario con svariati pozzi di ispezione che occupano il lato sinistro della strada. Salvo le transenne di chiusura della strada, per i nostri interessi il cantiere non presenta nulla di rimarcabile finché non notiamo un pezzetto di binario lungo circa 40 cm appoggiato vicino a uno scavatore.

Il primo pensiero è che la rotaia sia stata interrotta per uno scavo trasversale, pertanto torniamo sui nostri passi ed esaminiamo con più cura tutto, senza però trovare alcun tratto mancante nella linea. Com’è quindi possibile? Da dove viene quello spezzone? Ci troviamo quasi all’angolo con via Arcivescovado e un flash ci riporta alla memoria una immagine anni ’30:


Al tempo via XX Settembre era percorsa in un doppio senso tranviario, solo il 15 giugno 1951 la via diventerà definitivamente a senso unico e i tram diretti verso Porta Nuova verranno spostati su via Arsenale (un tentativo era stato fatto già nel 1934-38 senza però successo). I binari saranno quindi stati rimossi negli anni successivi, ma la particolare tecnica costruttiva ha portato a una rimozione parziale. Qui sotto si vede una cartolina anni ’50 in cui si può notare in primo piano il binario ovest di via XX Settembre tagliato ma non ancora rimosso. Curioso il fatto che nel tratto a nord di via Bertola, la strada tornerà a doppio senso di marcia fino al 2000 quando il completamento del sottopasso di Porta Palazzo modificherà la viabilità nella condizione odierna, ovvero con il senso unico da sud verso nord.

Negli anni ’30, soprattutto in epoca di autarchia, l’uso di tutte le materie prime subì una forte razionalizzazione e per risparmiare un po’ ovunque si escogitarono degli accorgimenti tecnici che in questo caso prevedeva l’assenza di traversine e la presenza di numerosi piccoli plinti in calcestruzzo in cui venivano annegate le “caviglie” che avrebbero fissato le rotaie.


 Nelle due foto storiche qui in alto si nota molto bene sia il plinto sia l’attacco, esattamente lo stesso del pezzo riemerso in via XX Settembre. Questo significa che quando rimossero le rotaie tagliarono le parti non fissate agli attacchi mentre lasciarono sepolti gli spezzoni legati ai plinti. Spezzoni che oggi riemergono dal sottosuolo della via.

 

Tornando alla tecnica costruttiva, occorre dire che tutt’oggi è utilizzata e sulla rete torinese si può incontrare in corso Svizzera.

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