Eccoci al terzo capitolo del nostro reportage sulla nuova linea 13.
Una delle motivazioni dell’introduzione del bus è l’accessibilità ai veicoli da parte dell’utenza diversamente abile. Vediamo un po’ come sono le fermate lungo il percorso, soprattutto nella parte più controversa, ovvero via Nicola Fabrizi, via Bianchi e via Servais. Purtroppo benché il sito Gtt dia tutte le fermate accessibili ai disabili, l’unica vera fermata con accesso a raso è quella di piazza Risorgimento, direzione centro (452-RISORGIMENTO):
In tutte le altre (e nelle due immagini seguenti ci sono 455-TASSONI e 453-RISORGIMENTO) il marciapiede è talmente basso che far passare quei tratti di strada come adeguati all’utenza disabile è una presa in giro. Inoltre in tutte le fermate mancano i percorsi tattili per gli ipovedenti. L’utenza “disabile” non è solo quella sulla sedia a rotelle… purtroppo è solo quella più nota.
Andiamo invece a vedere fermate a raso dove però l’arroganza e il menefreghismo rendono di fatto tutto il lavoro inutile. Uno degli svantaggi del tram è non poter cambiare direzione, quindi un’auto sui binari blocca tutto: in presenza di un autobus, invece, la gente si sente autorizzata a parcheggiare ovunque, tanto c’è lo sterzo e anche se una corsa ferma distante dal marciapiede, chissenefrega. Il tram non piace perché obbliga a rispettare le regole. Ecco qua un po’ di scene di ordinaria inciviltà:
2388-TELESIO
Tre auto occupano tranquillamente l’area di fermata. Ma nessun problema, le 4 frecce risolvono tutto…
1986-COSSA OVEST
Anche qui il trio di auto occupa allegramente la fermata…
1985-COSSA OVEST
Sul lato opposto della fermata precedente, le auto pur di stare più numerose, sono direttamente parcheggiate a lisca di pesce! L’autobus per fermarsi deve addirittura invadere parzialmente la carreggiata opposta!
Non si può pretendere di avere vigili ad ogni fermata, in tutte le ore, perché è una soluzione utopica. L’unico vero modo per risolvere alla radice il problema è posare un binario e rendere qualsiasi sosta selvaggia un’interruzione di pubblico servizio…
La nuova frequenza del 13, soprattutto in ora di punta, è di fatto quasi dimezzata rispetto alla situazione ante modifica. Ci si accorge bene della differenza in piazza Campanella dove, un tempo, verso le 8-9 del mattino sostavano 2-3 tram ed oggi, invece, arriva un autobus dopo 10-12 minuti di attesa. La medesima scena si ripete un po’ a tutte le fermate dove la gente si chiede se, per caso, è saltata una corsa. No, niente di tutto ciò, semplicemente il servizio è stato “rimodulato”.
Nell’ultimo capitolo andremo a vedere qualche problema legato alla minore manovrabilità di un autobus in spazi ridotti. Clicca qua per la parte I e parte II.