Tram senza fili? A batteria? No, nulla di tutto questo… nella giornata odierna è iniziata un’operazione mai avvenuta prima d’ora: il trasferimento, tramite traino, dei tram dal deposito Venaria fino al piazzale dello stadio Allianz Stadium! Ma andiamo per ordine… l’enorme cantiere di largo Grosseto che ha isolato il deposito Venaria dallo scorso 14 giugno sarebbe dovuto concludersi il prossimo 12 settembre ma a causa di ritardi vari (si parla di consegne giunte in ritardo, ma sono voci) la fine dei lavori slitterà in avanti. Le prime ipotesi parlavano di 2 settimane, poi 3, poi per evitare di fare ipotesi che rischiano di essere disattese, si parla “fino a nuova comunicazione”. Durante il periodo estivo tutti i tram necessari sono stati smistati nei depositi Tortona, Nizza e San Paolo da dove sono usciti tutti i turni per le linee tram assegnate al Venaria. Ma lunedì 13 settembre la scuola riparte ed è necessario avviare il servizio al 100%, quindi con l’uso di tutte le vetture disponibili, anche quelle in surplus che erano rimaste nel deposito Venaria, insieme alle vetture storiche e quelle guaste. Continua a leggere »
Alcune volte capita di partire per un sopralluogo di routine e si finisce con delle scoperte inaspettate: così è stato nel cantiere di via XX Settembre che ci ha regalato delle incredibili sorprese. I lavori non stanno ancora interessando l’armamento del tram, ci sono scavi legati all’impianto fognario con svariati pozzi di ispezione che occupano il lato sinistro della strada. Salvo le transenne di chiusura della strada, per i nostri interessi il cantiere non presenta nulla di rimarcabile finché non notiamo un pezzetto di binario lungo circa 40 cm appoggiato vicino a uno scavatore.
Ci è stata segnalata questa pubblicità in piazza Castello, celebrativa del progetto del parco lineare di corso Gabetti, con tanto di sponsorizzazione e patrocini ufficiali. Non entriamo oggi nel merito del progetto quanto nel messaggio che si comunica che è quanto di più distante da una qualunque politica “green”: meglio un parco al posto del tram. Il tram, veicolo per antonomasia ecologico e a nullo impatto ambientale viene messo in contrapposizione con un parco, contrapposizione che nella realtà non esiste. Un po’ come se si scrivesse “un tempo pista ciclabile, ora parco naturale”: sia la pista ciclabile, come la linea tram sostengono l’ambiente e la tanto decantata “politica green”. Avremmo preferito leggere “da parcheggio a parco” oppure “da discarica a parco” e invece no, il nemico da sconfiggere è il tram. Questo sarebbe il risultato di 5 anni di amministrazione ecologista? No, questo è solo un esempio di decrescita infelice e di celebrazione di una propaganda sbagliata.
Ponte Regina Margherita: molto interessante l’aggiornamento che ci giunge dalla sede tranviaria occupata dal sedicente progetto del “precollinear park” che da oggi chiameremo “precollinear bar” dato che nell’ultimo container arrivato (vedasi notizia di giugno) si è allestito un bar con tanto di alcolici, illuminazione (agganciata ai cavi dell’alta tensione del tram!) e annessi wc chimici. Per tutti gli interessati, il container nero contiene casse di bevande, alcolici, drink… Continua a leggere »
In piazza Carducci angolo via Nizza il tratto di curva (utilizzato in passato dalla linea 1, ma tutt’ora attivo) risulta avere le gole riempite di cemento. La cosa è presente da tempo, non sappiamo da quanto, ma dopo essercene accorti e aver pensato a qualche resto dimenticato di lavori passati, abbiamo indagato ed è venuto fuori che tale accorgimento sembra essere stato adottato dopo una caduta accidentale che ha seguito una denuncia (con ovvia richiesta danni). Il binario in questione permette a un tram proveniente da via Genova di immettersi in via Nizza senza dover forzatamente fare inversione di marcia dentro al deposito: magari non il binario più fondamentale della rete, ma neppure un binario totalmente inutile. Tra l’altro questo intervento potrebbe aprire una infinita richiesta (assurda) di cementificazione delle gole dei binari che non sono usati regolarmente. Che l’intervento sia ridicolo, è palese… come se la coppia di binari poco oltre non avesse la medesima “pericolosità” di quello sigillato. Se per un binario sconnesso dalla rete la cosa può essere ragionevole, una richiesta per un binario attivo dovrebbe essere cestinata senza se e senza ma. E invece…
Nel caldo pomeriggio di ieri, 18 giugno, in piazza Modena una delle rotaie della linea 15 è “saltata” fuori dalla sua sede. Potrebbe essere il caldo (e quindi la dilatazione termica) ad aver causato tale danno probabilmente unita al continuo passaggio di veicoli su gomma, sia trasversalmente che longitudinalmente. La linea 15 è stata quindi limitata in corso Tortona e vi resterà fino alla riparazione del tratto di binario danneggiato.
La concessione data all’associazione Torino Stratosferica (quella che vuole costruire 12 grattacieli e abbattere la Gran Madre) dovrebbe durare fino all’autunno 2021 ma per un gruppo che agisce con il motto “la città appartiene a di chi se la prende” (idea condivisa da chi occupa abusivamente gli edifici e vive alle spalle della collettività), chissà se rispetteranno i patti o se si approprieranno del bene pubblico in virtù del fatto di esserselo “preso”?
Il motore degli interventi è giustificato dal fatto che la linea tranviaria è stata “abbandonata” e quindi automaticamente fonte di “degrado”… per questo motivo è stato portato un ulteriore container degno del retroporto di Alessandria, per “abbellire” il ponte Regina Margherita. Come dalla foto in alto si può vedere, sono tutti contenti di avere un parallelepipedo di lamiera arrugginita nel bel mezzo del ponte, a far da cornice al panorama cittadino.
Di fronte a tutto questo, era meglio il degrado perché la cura è peggio del male. Per i frequentatori del “Precollinear park” si consiglia la vaccinazione non anti Covid, ma l’antitetanica.
In largo Grosseto i lavori per la realizzazione del nuovo impianto tranviario procedono abbastanza spediti. Già oggi è possibile vedere buona parte del nuovo tracciato, riconoscibile per la traccia della soletta, in parte già riempita con il materiale fonoassorbente. Nella foto in alto si vede il punto di derivazione dell’incrocio tra i binari provenienti da corso Potenza e quelli diretti verso via Stradella, punto inizialmente pensato come uno scambio, ma non realizzato per difficoltà tecniche ed interferenze con altre strutture (l’anima metallica della soletta del sottopasso).
Torniamo sul discorso dell’abusivismo in corso Gabetti per parlare dei danni commessi sulle infrastrutture esistenti, danni che non solo saranno dei costi per la comunità per il loro ripristino, ma incitano a commettere infrazioni al CdS, mettendo in pericolo le persone. In diversi punti sono state segate le recinzioni e aperte come in fotografia. Come si nota si tratta di aperture “di comodo” che portano direttamente sulla strada, lontani dagli attraversamenti pedonali e dove la conformazione del cordolo rischia di far inciampare chi lo attraversa.
Il terreno con l’erba “consumata” denota un frequente uso di tale passaggio, segno che le infrazioni sono all’ordine del giorno. Evidentemente si tratta di persone abituate a infischiarsi delle regole, magari gli stessi che sfrecciano con i monopattini sui marciapiedi o con le biciclette sotto ai portici, incuranti delle regole e con la convinzione di essere nel giusto perché “green”…
Cinque anni fa uno studente reo di attività commerciale illecita (vendeva merendine a scuola senza autorizzazione, in barba a ogni regola), veniva premiato per lo spirito imprenditoriale dalla Fondazione Einaudi, facendo così passare il messaggio che non viene premiato chi si impegna rispettando le regole, ma chi è più furbo.
Oggi la musica non è cambiata. Se può passare per “populista” dire che: “in Italia si premiano i delinquenti” nella realtà dei fatti è proprio così. E l’esempio portato da Torino Stratosferica e dall’abusivismo lungo il sedicente “linear park” di corso Gabetti ne è un esempio.
Nell’ottobre 2017 veniva soppressa la linea tram 6 e contestualmente i binari di corso Gabetti diventavano inutilizzati. Nel 2013 (poi formalmente registrata nel 2016) nasce scherzosamente un’associazione dal nome Torino Stratosferica. Propongono progetti visionari, probabilmente effetto di sostanze non propriamente buone. Tanto per fare esempi, la meridiana di grattacieli o l’abbattimento della Gran Madre.