Il nuovo largo Grosseto

Lavori, Linea 9, Rete

Dal 14 giugno al 12 settembre 2021 il deposito Venaria resterà scollegato dalla rete tranviaria in quanto verranno effettuati i lavori di posa e allacciamento del nuovo impianto tranviario di largo Grosseto. A differenza di quanto avvenuto nel 2018, quando il deposito restò isolato una settimana, questa volta l’interruzione sarà di 3 mesi ma l’attesa varrà la pena. Come la mappa in alto mostra, il nuovo largo Grosseto vedrà la nascita di una quasi nuova rotonda tranviaria e verranno riallacciati anche i binari di via Stradella. L’incrocio di corso Grosseto con corso Potenza sarà un incrocio semaforizzato (solo il tram compirà il percorso curvo), inoltre per ridurre il traffico di superficie, sarà realizzato un sottopasso di circa 400 metri lungo la curva Corso Grosseto – Corso Potenza. Più a nord, verso via Stampini, sarà invece realizzata una rotonda e il tram percorrerà la perimetrale prima di immettersi verso via Lanzo, mentre in direzione opposta non ci saranno più interferenze con il traffico (un po’ come avviene ora con la viabilità provvisoria). Dalle mappe sembrava che ci fosse la possibilità di invertire la marcia e tornare verso piazza Stampalia: in realtà ciò che avevamo interpretato come uno scambio, è un semplice incrocio (in basso evidenziato). Quindi chi arriva da corso Potenza potrà andare verso via Lanzo oppure fare inversione, così come chi arriva da via Stradella mentre per chi arriva da corso Potenza sarà possibile andare in via Stradella solo effettuando tutta la rotonda. L’ultimo aspetto interessante del nuovo impianto sono i binari totalmente divaricati nel tratto che costeggia la rampa del sottopasso: termina così l’interferenza (al tempo regolata da semaforo) tra la linea tranviaria e l’asse principale di corso Potenza.


Dettaglio della conformazione dei binari.

A rigor di cronaca, i primi disegni prevedevano la presenza di tutti gli scambi, ma in fase esecutiva si sono riscontrate difficoltà nel rispetto delle distanze e delle dimensioni degli impianti di radiofrequenza e ciò ha portato alla trasformazione nella geometria sopra sintentizzata. Inoltre le stesse spire e i rilevatori di massa metallica si sarebbero trovati sopra la soletta in cemento armato del sottopasso e ciò avrebbe potuto provocare delle interferenze non desiderate.

Ma cosa succederà alle linee? La linea 9 sarà ovviamente gestita con autobus mentre la linea 10 dovrebbe anch’essa essere gestita su gomma come (quasi) tutte le estati. La linea 4 verrà trasferita al Tortona dove già da tempo i tranvieri sono stati gradualmente abilitati alla manovra dei tram Cityway. Ad essi si aggiungeranno anche quasi tutti i colleghi tranvieri del Venaria che altrimenti resterebbero senza turni tram. Al Tortona verrebbe inoltre totalmente assegnata anche la linea 3. La linea 13 invece sarà trasferita al San Paolo per l’intero periodo. Il Tortona acquisirà così una quarantina di tranvieri in più mentre al San Paolo ne andranno una decina.
Per fare spazio nel deposito Tortona sono stati trasferiti tutti i tram non strettamente necessari: i tram ristoranti (Ristocolor e Gustotram) sono da qualche giorno a Sassi, le motrici storiche sono dislocate tra Nizza e Venaria, così come a Venaria sono stati portati tutti i tram guasti.

Sfruttando il blocco dell’intera tratta di collegamento verso il deposito Venaria, saranno interessati da lavori anche altri punti come piazza Stampalia e piazza Piero della Francesca.

Uno spoiler non colto

Rete, Sito

A fine 2007 l’Agenzia per la Mobilità ha avviato una fase di pianificazione rivolta all’orizzonte 2012; il lavoro, denominato “Progetto Rete forte 2012” è stato impostato ricercando la collaborazione di esperti di fama internazionale e allo scopo è stata bandita una selezione pubblica per l’affidamento di incarico professionale che ha visto come vincitore lo studio di ingegneria IBV Hüsler AG di Zurigo, il quale nel novembre 2010 ha presentato la sua analisi. Per fare un paragone, il piano degli svizzeri può essere paragonato alla UEFA Champions League mentre i successivi piani del Politecnico (dalla Pronello in avanti, fino alle “rivoluzioni della rete 2020 poi 2021”) sono molto più simili alla Super League…

Qui però non è nostra intenzione ritornare nel merito di quei contenuti se non per un incredibile spoiler:

A pagina 73 della relazione, così come sulla prima pagina della presentazione sul centro d’interscambio del Lingotto appare l’immagine qui in alto, di cui abbiamo un ingrandimento qua in basso:

Praticamente è raffigurato l’HitachiRail tram di Giugiaro! Anche i colori sono gli stessi, come le proporzioni delle casse e la posizione delle porte (a dire la verità gli svizzeri avevano progettato una porta anche per il manovratore). Perfino il pantografo è orientato contromarcia! Nel rendering in alto si intravede appena, in quello nella pagina successiva è meglio evidenziato. Ma se la struttura del tram poteva essere indovinata, più incredibile è la previsione della nuova livrea che (secondo le voci) è stata disegnata direttamente dalla sindaca Chiara Appendino. Attenzione, il disegno è del novembre 2010, all’epoca la futura sindaca non era nemmeno un consigliere comunale (sarebbe stata eletta solo nel 2011).

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Torino 2030 sostenibile – resiliente

Linea 18, Rete

Rimozione dei binari in via Nizza, ottimo esempio di una Torino sostenibile, volta al futuro. Per fortuna sarà anche una Torino resiliente… ma anche no grazie! Torino non deve essere resiliente, la resilienza non da spazio ad aperture, non permette di concedersi al mondo, ma esclusivamente di resistergli. Sinonimi di resistere sono: opporsi, difendersi, contrastare, ostacolare, reagire, lottare, combattere, sopportare. In una città volta al futuro, dove occorre mutare le proprie abitudini per meglio rispettare l’ambiente e la sostenibilità delle proprie scelte, l’ultima cosa di cui si ha bisogno è proprio della resilienza. Resilienza, no grazie!

 

Rimozione binari in via Nizza

Lavori, Rete

Sono partiti dei lavori di risanamento della pavimentazione in via Nizza, in realtà più che risanamento si tratta della rimozione dei binari del tram. L’attuale giunta (in linea con la precedente) ha finora parlato solo di progetti ed estensioni della rete, ma nella realtà le uniche cose viste sono stati tagli di binari esistenti. Per non parlare della “rivoluzione” delle linee che ci sarà con l’apertura della metro. Il meme pubblicato l’altro giorno esprime perfettamente la realtà dei fatti.
L’unica consolazione è che togliendo il binario, il costo della manutenzione del fondo stradale non sarà più imputato al tram*, ma rientrerà nella normale gestione comunale. Dopotutto è palese come sia il tram (assente dal 2007) a consumare l’asfalto…

* la gestione dell’asfalto nei pressi del binario viene imputata al tram e i costi di manutenzione sono addebitati all’impianto fisso. Poi si dice che il tram costa più dell’autobus… facile quando all’autobus non si imputa alcun consumo delle strade, mentre al tram sì. Due pesi e due misure…

Rimozione binari in corso Orbassano

Lavori, Rete

Mercoledì 22 aprile sono iniziati i lavori di rimozione dei vecchi binari di corso Orbassano, utilizzati fino al 1997 dalla linea 12. Sconnessi alla rete dal tempo dei lavori di largo Orbassano, erano rimasti sepolti nell’asfalto per molto tempo anche se l’usura di quest’ultimo li aveva fatti riaffiorare in più punti. Evidentemente un rifacimento più profondo della strada non poteva precludere la rimozione di questi reperti, anche se è davvero un peccato vederli togliere. Continua a leggere »

Riaffiorano i binari di via Nizza

Lavori, Rete

Nell’ambito dei lavori di “riqualificazione” di via Nizza nel tratto compreso tra corso Marconi e corso Sommeiller sono riaffiorati i binari della linea 1, utilizzati fino al 2002 e poi scollegati dalla rete nell’ambito dei lavori alla metropolitana. Via Nizza era stata riasfaltata ma i binari non erano stati rimossi, erano stati semplicemente sepolti, come avvenuto in molti altri luoghi di Torino, come corso Orbassano o piazza Robilant. I binari in questione furono rinnovati nella tarda primavera del 1985 e pertanto sono rimasti in uso per quasi 17 anni contro una possibile vita di 40 anni.

Via Contratti diventa via Koelliker

Rete

Dalle ore 11 di oggi, giovedì 7 novembre 2019, il tratto di strada compreso fra corso Unione Sovietica e corso Galileo Ferraris, già via Luigi Contratti assume la denominazione via Enrico Koelliker. La via, lunga poco più di un centinaio di metri, ha due soli numeri civici ma è nota alle carte “tranviarie” per la presenza del raccordo di inversione che collega piazzale San Gabriele da Gorizia con corso Galileo Ferraris e corso Unione Sovietica. In tempi recenti l’ultima strada percorsa da binari che è stata rinominata è via Paolo Borsellino, già via Pier Carlo Boggio.

Enrico Koelliker, industriale torinese di origini svizzere, è stato il fondatore, insieme alla moglie Lina, dopo la morte di due figli nel 1927, di un presidio medico infantile: l’Ospedalino. La struttura, finanziata da Koelliker ma realizzata dal Comune di Torino, venne poi donata, nel secondo dopoguerra, all’Istituto Missioni della Consolata. Oggi, l’Ospedale Koelliker può contare su 315 dipendenti, di cui 200 fra personale medico e infermieristico, distribuiti su 23 unità operative che permettono di realizzare quasi 80.000 visite specialistiche l’anno, 7.000 interventi, 110.000 esami di diagnostica.

Addio a parte dei binari di piazza Carlo Felice

Rete


In piazza Carlo Felice sono in fase di rimozione, sul lato ovest, i binari dell’antico anello tranviario, utilizzato in regolare esercizio fino all’agosto 1966 e rimasto collegato alla rete fino alla fine degli anni ’70. Si tratta del tratto più esteso di impianto tranviario “storico” con i binari più vecchi e da più tempo inutilizzati.

Qui in basso una foto dei primi anni ‘2000 dell’amico Mauro P. del tratto di binario attualmente in fase di eliminazione definitiva.

Altri binari antichi, di epoca coeva e lungamente inutilizzati, si possono trovare (benché quasi interamente sommersi dall’asfalto) in largo Re Umberto e in via Lavagna. Tutti gli altri binari sscollegati sono stati utilizzati almeno fino al 1982 (es. via Stelvio o via Crevacuore) o in tempi ancora più recenti (es. via Fidia 2002).

Nuovi progetti: sogno o realtà?

Rete, Tpl, Tram

Si torna a investire nel trasporto pubblico! La “Legge di Bilancio 2018” ha previsto uno stanziamento per interventi nel trasporto rapido di massa ad impianti fissi; pertanto la Direzione Generale per i Sistemi di Trasporto ad Impianti Fissi e il Trasporto Pubblico Locale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato sul proprio sito web istituzionale, l’Avviso di presentazione delle istanze per l’accesso alle risorse per il finanziamento di interventi destinati al trasporto rapido di massa.

La città di Torino ha deciso di cogliere l’opportunità offerta da questo bando e ha individuato, con il contributo di Gtt e Infra.to, uan serie di interventi prioritari da candidare per l’assegnazione delle risorse:
1. Parcheggio di interscambio Piazza Bengasi per un importo di Euro 19.998.487,48;
2. Rinnovo flotta tranviaria per un importo di Euro 122.003.660,00;
3. Potenziamento Linea 15 per un importo di Euro 13.703.344,59;
4. Progetto capolinea Falchera per un importo di Euro 1.177.188,43;
5. Progetto capolinea Toselli – Hermada per un importo di Euro 3.732.321,93;
6. Linea 10 – Collegamento con Corso Giulio e Ponte Mosca per un importo di Euro 13.657.716,46;
7. Progetto di revamping delle motrici tranviarie serie 5000-TPR per un importo di Euro 51.728.000,00.

Esaminiamo con cura i punti legati alla rete tranviaria. Continua a leggere »

Binari in via Nizza: addio o arrivederci

Linea 18, Rete

I binari di via Nizza, a sud di piazza Carducci e fino a via Millefonti, hanno le settimane contate: sembra infatti che la prossima asfaltatura di via Nizza porterà con sé anche la rimozione dei vari tronchi di binario ancora presenti. Sarà la definitiva fine del tram in via Nizza? La metropolitana è ancora ben lontana dal completamento, i bus che transitano in superficie prendono fuoco facilmente (l’ultimo lo scorso 17 dicembre) e secondo il rapporto di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) il capoluogo piemontese risulta essere la seconda città più inquinata d‘Italia, grazie allo sforamento per ben 69 giorni del limite di Pm10 consentito!

Bisognerà vedere se si tratta di un addio o un semplice arrivederci…

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